Musica popolare (cap.1) : Il MARIACHI

A cura di Kezia Scanu

In un giornale che si vanta di essere “popolare” non poteva mancare una rubrica culturale per descrivere i diversi generi musicali di folklore italiano e straniero. In un periodo in cui si vive la paura del diverso, giornalepopolare.it vuole far vedere quanto sia bella la cultura del “diverso”, attraverso l’arte in tutte le sue forme. Seguiranno a questo articolo una serie di interviste a diversi artisti di musica popolare di diverse etnie. Oggi abbiamo incontrato Juan Carlos Angerame Marìn, il direttore artististo del gruppo Mariachi Tierra de Mexico con base logistica a Roma.

 Innanzitutto chi è un mariachi e cos`è la musica mariachi?
Beh, per spiegare chi è un mariachi e cos’è la musica mariachi non basterebbe un trattato. Le origini risalgono alla metà del IX secolo. Anche solo sul nome ci sono varie dicerie, che vanno dall’etimologia francese “marriage” al nome con cui si venerava la Madonna “Maria H” (o Maria Ah-cei)

Secondo la teoria più accreditata, la parola “mariachi” deriva da una tribù indigena localizzata nel Messico occidentale, nell’odierna regione di Jalisco. Il Mariachi ebbe origini quando Hernan Cortèz invase, nel 1519, quello che oggi è l’odierno Messico. GLi spagnoli portarono con se molti musicisti dell’epoca i cui strumenti, come arpa e vihuela (una versione più piccola della chitarra), rappresentano gli archetipi degli strumenti usati odiernamente dal Mariachi moderno. Questi strumenti vennero armonizzati in base alle sonorità dei nativi. Questa miscela culturale produsse ciò che si riferisce in gran parte alla “musica popolare meticcia”. Una categoria a cui il genere mariachi appartiene. Già dalla seconda metà del 1800 il genere mariachi si era evoluto in musica da ballo festoso.

Questo nuovo genere, figlio delle sonorità native e dell’influenza spagnola, raggiunse durante quel periodo, un picco di popolarità. Nei primi anni del 1900, quando la radio e le registrazioni divennero la forma standard di intrattenimento, non solo in tutto il Messico, ma anche nella maggior parte del Nord America, le canzoni “mariachi” vennero per la prima volta registrate. Fu allora che violini e trombe furono aggiunti al complesso. E’ da questi strumenti insieme alla la chitarra, alla vihuela e al guitarròn che nasce il suono standard mariachi.

Cosa rappresentano i costumi con cui vi esibite?  Hanno un significato particolare?

Beh, dopo l’adozione del genere da parte delle classi dirigenti, per animare cerimonie e feste, il Mariachi divenne un emblema dell’intero paese. Dunque si cominciò a pensare di indossare un abito che rappresentasse al meglio non solo l’identità nazionale, ma anche le origini rurali e tradizionali della musica messicana. Si adotta in questo modo il completo di “Charro” ( l’abito usato dal buttero messicano, ornato da una particolare abbottonatura posta sui lati esterni dei pantaloni e sulla giacca). Le origini di questo elegante completo, sono da attribuire forse alle divise utilizzate dalle guardie di Massimiliano d’Asburgo, durante la breve occupazione francese in Messico. Con il tempo l’abito di charro e il mariachi divennero l’icona del Messico, dei messicani e della loro musica, resa inconfondibile da un suono energico e gagliardo, trasmesso con vigore allegria e passione.

Come mai l`idea di una band Mariachi qui in Italia?

Le origini del gruppo risalgono al 1983, anno in cui mio padre viaggia per la prima volta in Messico, incuriosito e attratto dal folklore messicano. Approda dunque a Città del Messico, dove inizia il suo percorso artistico durante quella che molti definiranno “l’epoca d’oro del mariachi”. Qui conosce Jonathan Clark, uno dei massimi esperti di folklore messicano, che lo introduce all’interno dell’ambiente “mariachi” della capitale. Durante questo periodo, papà inizia a lavorare a “Plaza Garibaldi”, apprendendo il genere sotto la guida di maestri come Victor Cardenas e altri esponenti del più rinomato mariachi del mondo, il Mariachi Vargas De Tecalitlàn. Dopo poco tempo viene notato dal compositore e direttore musicale del “Mariachi Zapotlanejo”, Epigmenio Diaz (El Gallo Colorado) che lo assume come vihuelista nel suo gruppo. Si è esibito per diversi anni accompagnando le più grandi personalità del panorama musicale dell’epoca, come: Federico Mendez, Martin Hurieta, Felipe Arriaga, Amalia Mendoza  e Vicente Fernandez. Successivamente partecipa a 3 edizioni del “Festivàl Internacionàl Del Mariachi Y De La Charreria” affermandosi come uno dei primi musicisti mariachi, di origine europea. Nel 2000, dopo quasi venti anni di esperienza in Messico, “il bambino” come veniva chiamato affettuosamente dai membri del Zapotlanejo, decide di tornare in Italia e di fondare un mariachi che rappresentasse al meglio gli aspetti più significativi della tradizione musicale messicana. Nasce sotto quest’ottica, nel settembre del 2009, il Mariachi Tierra De Mèxico, dall’incontro di musicisti provenienti dal Messico e da altre parti del mondo, che condividono la passione e l’obiettivo di coltivare e promuovere la musica messicana.

Quanto è richiesta una band mariachi in Italia? Avete una buona risposta dal pubblico?

Purtroppo, in Italia il genere non è molto conosciuto, fatta eccezione per qualche brano di fama mondiale come “Cielito Lindo” e “Besame Mucho”. Nonostante questo, devo dire che negli ultimi anni, anche grazie al’avvento dell’era dell’informazione, la tradizione musicale messicana ha avuto modo di espandersi molto anche in Europa, usando come trampolino di lancio vecchi film e canzoni, presenti nell’immaginario collettivo. (E’ difficile trovare chi non associa l’immagine di sombrero e chitarra al Messico) Penso che la conoscenza della musica Mariachi stia crescendo grazie ad una base culturale sensibile è aperta a nuovi generi musicali e culturali. Una componente importante in questo processo è costituita anche dal fenomeno dell’immigrazione, in particolare quella proveniente da latino-america, dove il mariachi è molto famoso.

Ai vostri concerti, avete piú seguito di latinoamericani emigrati, italiani o entrambi?

I nostri concerti sono seguiti soprattutto parte da un pubblico italiano, che è attratto dalla musica e dai nostri costumi. Ma tra il pubblico c’è sempre qualche latinoamericano che fa sentire la sua voce

Navigando sulla vostra pagina facebook, ho scoperto che avete appena fatto una data in Albania, a Tirana.  Che occasione era e cosa accomuna la cultura musicale balcanica a quella messicana? e a quella italiana?

Si, ci siamo esibiti a Tirana in occasione della cerimonia di nomina del console onorario messicano in Albania. La musica mariachi ti da l’opportunità di viaggiare molto e conoscere molti posti. Non solo in Italia ma anche nel resto di Europa, come l’anno scorso che siamo stati a Dublino. Ed è bello stare in altri paesi, non solo perchè entri in contatto con gente e culture diverse dalla tua, ma soprattutto perchè paradossalmente, riconosci molti aspetti ad esse comuni. Infatti c’è tutta una serie di brani strumentali mariachi (polkas) di derivazione balcanica.

Quindi il vostro è un gruppo internazionale in tutti i sensi!

Si, effettivamente, una cosa della quale vado molto orgoglioso è il fatto che il nostro, sia un gruppo misto, del quale fanno parte non solo italiani e messicani ma anche una ragazza polacca. Io sono convinto che per poter suonare questa musica, lo studio e la tecnica siano fondamentali, ma se non c’è la passione, allora si perde totalmente il significato che essa trasmette. Infatti, oltre che impararla ed interpretarla, bisogna soprattutto amarla. Il fatto che ci riescano anche musicisti di altre nazionalità mi riempe di gioia e orgoglio, e il tempo mi ha dimostrato che, anche chi non è nato in Messico, quando suona mariachi, con quell’entusiasmo, con quella grinta e con quel vigore, lo diventa automaticamente. E’ come il nostro marchio di fabbrica

Avete in programma altre date in questo periodo?

Le date in programma di solito l’estate sono sempre molte. Tra le più rilevanti la festa del pesco a Canale d’Alba il prossimo 2 agosto e uno show nell’auditorium Mazzolari, in provincia di Brescia, dove ci esibiremo insieme a 2 cantanti d’opera messicani che verranno proprio per l’occasione. Tutto il ricavato andrà in beneficienza all’ A.N.T. (Associazione Nazionale Tumori) quindi venite numerosi.
Per  i dettagli potete consultare il nostro sito www.mariachiroma.it o la nostra fan’s page su facebook

197482_120936161317537_8136648_n-horz
Grazie a Juan Carlos. Prossimo appuntamento con la musica irlandese